Categoria / Pensieri e Parole
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Sulla conoscenza dell’amore
Soltanto chi conosce un amore totale e un’appartenenza autentica, cieca ed assoluta, può scrivere del sentimento che muta le sorti degli esseri umani, e dà colore al mondo e a queste nostre vite, tormentate dagli affanni, dalla ripetitività , dalla miseria. Soltanto chi ha paura di perdere la perfezione che sta conoscendo in vita, l’unica cosa che dà senso all’esistenza, la forma gentile e solare di ogni speranza, e d’ogni gioia può scrivere poesie sull’amore. È vero, la mie poesie a volte parlano di un amore sconfitto , parlano di morte, parlano della sfortuna di una coppia che avrebbe potuto essere felice, e invecchiare godendo di quella felicita intatta. Eppure , o forse proprio per questo, va vellicando l’eternità. L’arte , a volte , si scopre nemica. -
Ossessione
Cos’è un’ossessione? È un pensiero che si impadronisce della tua mente e s’impone su tutti gli altri, esigendo spazio e dedizione. Soggetto, verbo , complemento oggetto: io amo lei. Lei è tutto. -
Amore tra alti e bassi
La linea dell’amore non può essere una linea retta. Sono i bassi ad evidenziare gli alti, sono gli alti a non volerti far vedere i bassi. L’amore non chiede geometrie, non chiede schemi precisi. L’amore sfugge alla definizione. L’amore è attesa, comprensione, un abbraccio avvolgente . L’amore va oltre gli ostacoli, vede più lontano dei nostri occhi. L’amore non chiede. -
Prospettive
Ho sempre riflettuto su come sarei da anziano, su cosa farei. Perché non desidero solo invecchiare, ma diventare un vecchio. Mi vedo camminare curvo, con uno sguardo vigile in occhi ormai svuotati, movimenti lenti. Forse nel quartiere mi chiameranno “Er Sor Ozek”? Sarò uno di quegli anziani che scherzano sempre e che hanno una gran voglia di parlare, mentre il mio interlocutore, con una preghiera silenziosa, spera che io finisca presto. Perché “Er Sor Ozek” è simpatico e gentile, e non si può dirgli mai “basta”.
Ho l’immagine dei miei nonni seduti davanti al camino acceso, e io, intento ad osservarli, ho sempre pensato che più che fissare l’ipnotica danza delle fiamme, stessero rivivendo la propria infanzia. Forse volando tra errori commessi, sofferenze e qualche gioia. Forse ancora cercando soluzioni a problemi mai risolti, perché il passato, per quanto si possa invecchiare, è sempre lì alle nostre spalle. E quando sarò vecchio, desidero avere una piccola casa di campagna con due sedie posizionate fuori sul prato, per uscire e semplicemente godermi il sole, respirare l’aria pura.
Quando sarò vecchio, voglio godermi il tepore del sole che filtra dal camino, condividere conversazioni davanti a due calici di vino rosso che brindano ancora dopo tanti anni. Voglio poter girare lo sguardo e riconoscermi in due occhi amorevoli, che mi accompagnano lungo il cammino della vita. Desidero abbracciare la serenità che arriva con l’età avanzata, apprezzando i piccoli piaceri e i momenti di intimità che la vita mi riserverà.
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La prossima vita
Nella vita successiva, desidero essere un maestoso cavallo bianco. Non più un essere umano, ma un cavallo selvaggio ed elegante, con i muscoli che si evidenziano ad ogni movimento. Camminerò graziosamente sui prati, scenderò dalle colline fino ad arrivare alle rive del mare. Ai miei zoccoli troverò fiori profumati, mentre nella mia criniera ronzano vespe e calabroni. Nella prossima vita, sarò quel cavallo bianco che osserverà l’infinità del mare, mentre tu, pittrice, ti posizionerai lontana da me con il tuo cavalletto, scrutandomi in attesa di realizzare un ritratto, ignara che io sia proprio lì. Mi perderò nello sguardo immenso dell’oceano e il vento mi trasporterà melodie, così potrò ascoltare qualcosa di divino e sarò un cavallo felice. Nella mia prossima vita, non dovrò dimostrare nulla a nessuno, non sarò intrappolato nei pensieri violati o giudicato sulla mia schiena. Vivrò guardando il mare e ascoltando la musica, senza restrizioni né preoccupazioni. Sarò libero di essere ciò che sono, di godere della maestosità dei panorami naturali, senza la necessità di soddisfare le aspettative altrui. Immerso nella bellezza del mare, mi lascerò cullare dalla melodia del vento e troverò serenità nel semplice essere un cavallo bianco. Nella mia prossima vita, mi immergerò in un’esistenza di pura gioia e libertà, senza confini né obblighi. -
Certi Momenti
Ci sono momenti come questo in cui si desidera ardentemente che qualcuno riconosca tutte le belle parole che sono state rivolte agli altri, che ci si curi laddove si è stati infermieri. Perché il male che si compie sembra tornare sempre indietro, mentre per il bene la storia è ben diversa. In quei momenti, mi sento come un bambino che crede di essere diventato un uomo migliore solo perché gli è stata raccontata la favola giusta. E allora, avrebbe ancora senso perdersi? Perché se non ci si è mai smarriti, non si è mai usciti dalla propria prigione. E forse io non ho mai voluto perdermi. Ho ascoltato le storie scritte dall’acqua che scorre sulle pietre di un ruscello e ho compreso che tutto ha una fine, che il mare e il cielo si baciano nell’orizzonte lontano. Ho capito che desidero morire come si conclude un pomeriggio che tuffa un sole rosso nel mare, mentre la luna compare dietro una collina, e non come un fiore confinato in un vaso con poca acqua, piegato e costretto a contemplare le scarpe di una donna. In questi momenti di riflessione profonda, emergono desideri di riconoscimento, di cura e di autenticità. La consapevolezza che le azioni negative possono tornare a influire su di noi, mentre il bene sembra spesso scomparire nel vuoto, genera un senso di inquietudine e di ricerca di equilibrio. Ci si interroga sul significato di perdersi e su come ciò possa offrire un’opportunità di crescita e di liberazione dalla prigione delle nostre stesse limitazioni. Attraverso l’ascolto delle storie sussurrate dalle acque di un ruscello, si impara che tutto nella vita ha una fine, che ogni cosa è destinata a mutare e a fondersi nell’orizzonte lontano. Si intuisce la volontà di morire in un modo simbolico, come il tramonto di un pomeriggio che bagna il mare con un sole rosso, accompagnato dall’emergere della luna dietro una collina. Questo desiderio è un richiamo a vivere in modo intenso e autentico, abbracciando il fluire naturale della vita, piuttosto che essere limitati e costretti, come un fiore confinato in un vaso con scarsa acqua e costretto a guardare le scarpe di una donna. In queste riflessioni si cela un senso di bellezza, di accettazione e di libertà. Si riconosce che la vita è un fluire costante, che ogni cosa ha un suo posto e un suo destino. Si abbraccia l’idea di morire in modo simbolico, lasciandosi trasportare dalla meraviglia e dalla serenità che possono emergere da una comprensione più profonda della natura e dell’esistenza stessa. -
Certi amori
Ci sono amori che richiedono giustificazioni per terminare o per non iniziare affatto. Alcuni rimangono intrappolati nella ragnatela delle circostanze, mentre altri sopravvivono alle scosse dei terremoti emotivi. C’è chi definisce amore una semplice suggestione, una forma di illusione. E poi ci sono gli amori che scavano nelle profondità della terra, alla ricerca di semi sepolti. Alcuni si smarriscono in giungle intricate, mentre altri rimangono solitari in praterie sterminate. Alcuni amori, misteriosamente, rimangono nascosti, sperando di essere finalmente scoperti.Le dinamiche dell’amore sono complesse e variegate. Alcuni amori sono destinati a fiorire, mentre altri sono destinati a svanire. Alcuni possono sembrare incredibilmente intensi e autentici, ma alla fine si rivelano fragili come una ragnatela che si dissolve al primo soffio di vento. Altri invece sono in grado di resistere alle prove più difficili, come un amore che sopravvive a un terremoto, rafforzandosi attraverso la tempesta. Ci sono amori che nascono dall’illusione, alimentati da idee romantiche e fantasie che si disperdono nel nulla. Questi amori sfiorano la superficie, ma non riescono a radicarsi profondamente nel terreno fertile dell’anima. Sono come fiammelle che si accendono e si spengono rapidamente, lasciando dietro di sé solo cenere e rimpianti. E poi ci sono gli amori che sfidano ogni ostacolo e si impongono con forza. Sono quelli che scelgono di scavare a fondo, di affrontare le difficoltà e di cercare la connessione autentica. Sono amori che si perdono in intricati labirinti emotivi o che si trovano soli in luoghi desolati, ma che persistono con una determinazione incrollabile. Sono amori che vivono nella speranza di essere finalmente riconosciuti e apprezzati. In ogni caso, l’amore è un viaggio complesso e imprevedibile. Può essere un’esperienza liberatoria o un intricato labirinto. Può portarci gioia e felicità, ma anche dolore e desiderio. Ci sono amori che si dissolvono e amori che si rafforzano, amori che si celano e amori che cercano la luce. Ognuno di essi racchiude la propria storia, la propria verità e il proprio significato. -
Tragicommedia della vita
Contemplando la fragilità delle nostre anime, ci accorgiamo di quanto il tempo le logori e le modelli a suo piacimento. Tutto ciò che sembrava immutabile subisce mutamenti e la passione si affievolisce, gli amori si trasformano e i nostri confini personali si restringono. Ciò che stringiamo nelle nostre mani può sfuggirci improvvisamente, cambiando completamente la sua natura. I nostri figli crescono senza che ce ne accorgiamo, il corpo muta e si trasforma, il lavoro si evolve o finisce del tutto. Quello che rimane è solo un fragile ricordo, che tremante si dissolve nel nulla.In questa danza tragicomica in cui siamo coinvolti, sorrido malinconicamente. La nostra esistenza è una commedia intricata, in cui il tempo ci scolpisce e il destino gioca con le nostre fragili anime. Ogni momento di gioia e di tristezza, di amore e di perdita, si fonde insieme in un’esperienza unica e irripetibile. Sorrido, consapevole che tutto ciò che viviamo è destinato a sfumare, ma allo stesso tempo è ciò che ci rende umani.Nella consapevolezza di questa impermanenza, abbraccio il dramma e la bellezza dell’esistenza. Ogni sorriso è impregnato di lacrime nascoste e ogni lacrima racchiude una piccola scintilla di gioia. La fragilità delle nostre anime ci ricorda quanto siamo vulnerabili eppure quanto siamo capaci di resistere e adattarci.In questa commedia della vita, imparo a trovare equilibrio tra l’attaccamento e la consapevolezza del fluire. Accolgo la trasformazione e mi aggrappo all’essenza dei momenti che si dissolvono, lasciando spazio alla crescita e alla rinascita. Sorrido malinconicamente, sapendo che la bellezza e l’intensità dei nostri vissuti sono degni di essere abbracciati, nonostante la loro inevitabile transitorietà. -
Stanchezza
C’è un affaticamento che deriva dall’intelligenza astratta, e si tratta di uno dei più inquietanti e oppressivi affaticamenti. Non è simile al peso fisico dell’affaticamento corporeo, né all’agitazione dell’affaticamento emotivo. È un fardello che deriva dalla consapevolezza del mondo, una sensazione di non poter respirare con l’anima. L’esistenza di questa fatica dell’intelligenza astratta rappresenta un malessere profondo, un’esaurimento che va al di là del semplice esaurimento fisico o emotivo. È come se il peso del conoscere e comprendere il mondo intero si appoggiasse sulle spalle, rendendo ogni respiro una lotta. Questa stanchezza non può essere mitigata semplicemente riposando il corpo o cercando distrazioni per l’anima. È una forma di affaticamento che si radica nella coscienza stessa, una sorta di prigione della mente che impedisce il respiro profondo e sereno dell’anima. L’intelligenza astratta, che consente di analizzare e comprendere il mondo in modi profondi e complessi, può portare con sé un onere considerevole. Essa comporta la consapevolezza delle sfide, dei conflitti e delle ingiustizie che affliggono l’umanità, oltre alla comprensione delle proprie limitazioni e fallibilità. Questa consapevolezza può schiacciare la speranza e la gioia, lasciando dietro di sé solo un senso di oppressione e affaticamento. Tuttavia, nonostante la terribile natura di questa stanchezza, può anche essere un richiamo alla necessità di agire e cercare soluzioni. Attraverso la consapevolezza delle sfide e l’incapacità di respirare con l’anima, si può trovare la motivazione per perseguire la conoscenza, l’innovazione e la trasformazione. È un invito a cercare modi per alleviare il peso della consapevolezza, per ristabilire l’equilibrio e per trovare la forza di continuare ad affrontare il mondo con intelligenza e compassione. In definitiva, la stanchezza dell’intelligenza astratta è un’esperienza complessa e profonda, che porta con sé sia il peso dell’esistenza che la possibilità di spingersi oltre i confini della conoscenza. È un richiamo alla riflessione e all’azione, nonché una testimonianza della complessità e della meraviglia dell’intelletto umano.