Blog
-
INERME SCONFITTA
Uragano di sentimenti
Che dilani il mio essere,
Sorseggio la tua presenza
Con ansia e affanno.
Avverto il tuo desiderio di partire,
di restare.
Mi aggrappo alla tua schiena,
Contrastando i tuoi segni.
Non ho forza,
E la cerco disperatamente in te.
La mia pelle si confonde,
Il mio respiro si mescola al tuo.
Nessuna calma nei tuoi passi.
Rimuovi il pugnale,
estrai la lama.
Senza fiato, sull’orlo.
Non c’è vuoto.
Il mio cuore grida in te,
per te.
-
IL RESTO DI ME
Insaziabile fame per quell’occhio che mi inganna,
Mi nutro di illusioni, diventato schiavo.
Non permettere al desiderio di imprigionarmi per te,
Fingi indifferenza, ma sei prigioniera del mio culto.
Non farmi avvolgere in carezze incerte e tiepide,
Spazzami via come un tempo, senza pietà.
In quel giorno in cui nulla aveva importanza,
O uccidimi, insieme al ricordo,
nell’abbraccio feroce del passato.
-
PERLE E CATENE
Perle opache,
trattenute nelle catene dei tuoi occhi.
Il mio corpo si avvolge,
prigioniero fino al confine della morte.
Un sole impaziente
svela il nostro fugace miracolo.
Ho bisogno di silenzio,
di abbandonarmi all’oblio
per seppellire certezze e rimpianti.
Un bacio che svanisce insieme alla gioia,
come una lettera mai letta,
un appuntamento mai rispettato.
La fiducia incrinata dalle paure.
Ora ti mostro le nostre perle,
perle nere sbiadite dal tempo.
Solo la malinconia persiste,
illuminata dalla tua pallida luna.
-
SORRY
Perdonami, per ogni istante condiviso al mio fianco,
Per ogni bacio che ha seminato il dubbio nel tuo cuore.
Mi scuso, per aver cercato la lealtà in me,
Perché i miei occhi hanno parlato di un amore irraggiungibile.
Mi dispiace, se la mia presenza è stata un peso piacevole,
Se i miei passi non hanno lasciato traccia.
Mi scuso, se le mie lacrime hanno saputo di nulla,
Se vivo nell’incessante ricerca di un noi che non esiste. Mi scuso, se ho rubato sorrisi senza merito,
E abbracci che non avrei dovuto prendere.
Mi scuso, se le vie della mia vita si sono allontanate dalle tue, Se ho sognato un sentiero riservato solo a noi due.
Perdonami, se il mio paradiso è diventato il tuo inferno, Se ti ho amata, chiamandoti amore,
Se ho desiderato te e ti ho presa,
E se ho assistito alla crescita del tuo amore.
Ma tutto ciò che rimane di questo splendido film, È il retrogusto dell’epilogo,
L’amaro sapore del finale che ci ha lasciato.
-
INTIMO
Fuga di parole, un’ansia sottile,
una danza inquieta di suoni sfuggenti.
Mani veloci, impazienti sospiri,
che corrono in un labirinto invisibile.
Scivolano, lievi come velluto,
sulla tua schiena, un eco di carezze passate.
Fuga di parole, sussurri provocanti,
taglienti come lame, un pugnale nel petto.
Parole cattive, lapidarie sentenze,
che affondano nel cuore come freddo acciaio.
Frutto d’amore, un amore sfuggente,
che spinge e tormenta, senza tregua né riposo.
Fuga di parole, una melodia spezzata,
che si perde nell’eco vuota dell’assenza.
Mani rapaci e labbra, l’urgenza del desiderio,
che afferrano e bagnano la pelle con brama.
Fuga di parole, ferite d’amore,
che tornano, come spettri nel crepuscolo.
Tornano qui, nella tua casa ormai vuota,
nei miei occhi, un oceano di rimpianto e dolore.
E l’eco persiste, l’assenza persiste,
un vuoto senza fine, una solitudine amara.
Fuga di parole, frammenti di un passato,
che si dissolvono nel vento, nell’oblio infinito.
-
L’ORIZZONTE
E ora la tua fiamma vacilla,
mentre chiami tutto un gioco.
Volando nel vuoto tra due trapezi,
rischiando lo schianto
nella cascata delle mie lacrime.
È questo il tuo canto di sirena?
Sei partita per il mare,
scegliendo il mio orizzonte come tua dimora,
e io sono qui,
ad attendere il tuo ritorno, sulle sabbie mobili
dove hai costruito le mie emozioni.
Attendo la tua mano tesa,
pronta a portarmi verso spiagge invisibili,
in giardini incantati,
dove la mia età magica
scorre al tocco della tua bacchetta.
Attendo il tuo ritorno,
lottando per provare quell’odio,
costantemente offuscato dall’amore.
Attendo il tuo ritorno,
con il dolore negli occhi,
con noi nel cuore.
Attendo il tuo ritorno.
-
LE SPINE
Il muro, rigido e freddo,
s’affaccia alle tue spalle,
incatenandoti a me,
fuggire non puoi tentare.
Le nostre mani, sì,
una gabbia formano,
una prigione d’amore eterno.
Eco sfumato di desiderio,
saliva tua,
memoria che si perde nel tempo.
La mia pelle,
un tempio abbandonato,
sospirando i tuoi baci passati.
La danza dei corpi,
una melodia spezzata,
nel turbine dell’anima tormentata.
Il tuo nome, scolpito su di me,
forse già prima d’incontrarci?
Come una corda di violino,
che strida dolorosa,
un triste lamento.
Non lasciarmi naufragare
nell’abisso della Vita,
tra i rimorsi e la paura
che affliggono il cuore.
-
TRAMONTI
Il tramonto sul tuo viso
è l sorgente dei miei versi lacrimati.
Le tue mani sfiorano il vuoto,
una malinconia vivida mi avvolge.
E ora il mondo crolla senza te.
Puoi portar via il tuo cuore,
ignorare il richiamo,
scappare dalla verità
per non soccombere al sogno
e ai miei occhi dimenticati.
Ma io ho ancora bisogno di te,
non potrai mai stancarti
di qualcosa così meravigliosa.
-
CRIME OF LOVE
Sento il suono della tua voce intrecciare
l’epilogo del nostro amore.
La mia mente e il tuo abbraccio
alla ricerca di un amore da respirare.
Con gli occhi tristi di una Sirena,
intoni un amore che non desideri più vivere.
Hai cantato per me melodie dell’innocenza,
l’innocenza che un uomo scopre solo una volta.
Con i tuoi occhi dolciche respingono
ogni atto impuro, mi conduci verso l’abisso.
Sono ferito e senza di te morirò.
È colpa mia, il tuo amore.
-
TEARS
Un amore respinto,
un amaro insegnamento.
Ora le tue lacrime non cadono
più per me, osservo il cielo,
uccelli neri oscurano il tuo volto di Luna.
Il mio cuore, immobile,
come lacrime silenziose
nell’oscurità.
I miei occhi,
una chitarra malinconica
dal suono ormai perduto.
Le labbra stridono di dolore,
ora che non ho più i tuoi sorrisi.
Restano solo le tue dita bruciate,
da un amore consumato.