LA LACRIMA DEL VIOLINO
Odio e sensualità si intrecciano
Nella triste danza della vita,
Come un’onda che ascolta il vento,
E il suono di un violino suonato nel silenzio.
Mi volto e sento la mia coda bruciare,
Consumata dalla mia stessa benzina,
Nella fiamma dei peccati che mi tormentano.
Una lacrima lacera sgorga
Da occhi vitrei, privi di vita,
Persi nel vuoto,
nel ricordo di ciò che un tempo fui.
Bambino tenuto prigioniero,
Uomo incatenato alle proprie colpe,
Mentre distruggi il preludio delle mie parole.
I ciliegi si vestono di bianco,
Il vento sovrasta le nuvole,
La parola si fa silenzio,
E l’oscurità si maschera da ombra,
Per non perire ancora una volta.
Ma nel mio buio ci sono stelle,
Dei piccoli punti di luce che persistono,
Ricordandomi che c’è ancora speranza,
Anche quando tutto sembra perduto.