ATTRAVERSO

Un profumo avvolgente mi trascina in mari elettrici,

un navigatore solitario alla mercé delle sue maree.

Seduzioni ritmiche mi attirano,

come un lupo che canta alla luna,

trascinandomi nella mia decadenza.

Sono come un bambino,

con le lacrime che solcano il viso,

le mani strette sul suo giocattolo rotto.

Sono il cecchino del mio dolore,

l’arma e la ferita che mi tormenta.

Sono una fotografia mai nitida,

un’immagine sfocata nell’oblio.

Un profumo illecito che si nasconde,

una complessità celata nella più umile semplicità.

Il mio capolavoro non ha mai avuto una firma,

una creazione senza riconoscimento,

svanendo nell’oscurità senza un nome.

Condividi la tua opinione